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La Paura degli Alieni (2 parte)

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Chi davvero conosce la gravità della presenza aliena su questo pianeta, decide di non rimanere ignorante verso nessuna frazione che li riguarda, come invece vorrebbe per noi chi ci Governa (rendendoci sempre più incoscienti) che tenta di convincerci che rimanere ignoranti sia una bella cosa e che sia addirittura una nostra decisione. Ma la verità è che non abbiamo il diritto di scegliere, gli oscuri ci impongono le loro Leggi invisibili e nessuno ci chiede il permesso di sottometterci. Gli alieni ci rapiscono e compiono esperimenti su di noi, ma utilizzano tecnologie per impedirci di ricordare ciò che ci hanno fatto. Ecco perché la maggior parte delle persone non è consapevole di aver già vissuto esperienze di contatto e a causa di ciò, ignora l’esistenza aliena. Il circolo vizioso continua perché ignorando la presenza aliena, la persona non prenderà la decisione di proteggersi, per cui gli alieni saranno liberi di continuare a rapirla. Ma bisogna che ti dica che colui che Pratica la difesa Psichica non subirà più alcun rapimento, tenendo conto che continuerà a praticarla ogni giorno. Perché se una persona si Protegge, gli alieni non possono avvicinarsi fisicamente a lei. Intendo però sottolineare che mi sto riferendo alla pratica delle mie Tecniche Psichiche, trattandosi di tecniche basate esclusivamente sulle mie pratiche che insegno ai miei studenti per proteggersi dagli alieni. Molti sono gli autori che parlano di alieni, ma nessuno di loro insegna a Difendersi da essi, se non con la convinzione mentale che basti crederlo e pensarlo che già basterà per proteggersi; peccato però che l’autoconvinzione serva a ben poco. Perché se così fosse, si ritornerebbe a credere all’idea che le persone che ignorano la presenza aliena siano già protette di natura in quanto non temono gli alieni poiché sono convinte che essi non esistano; eppure queste persone sono le prime ad essere rapite. Pertanto prima di proseguire desidero chiarire che non mi assumo alcuna responsabilità delle convinzioni di altri autori che trattano libri sugli alieni, né voglio essere associata a loro, tantomeno a ciò che altre persone dicono e scrivono su libri, sul web e sui loro seminari dal vivo, riguardante questo argomento. Perché le mie conoscenze derivano unicamente da esperienze che ho vissuto in prima persona e che mi hanno permesso di capire gli alieni senza lasciarmi confondere dalle versioni degli altri. L’esperienza si vive, ed è l’unica cosa da cui puoi imparare la verità. Inconsciamente, tutti coloro che ignorano la presenza aliena ne hanno una profonda paura, questo non è un caso eppure non è nemmeno “logico” considerando che, in teoria, non credono alla loro esistenza. Perché temere qualcosa che ritieni non esista? Il primo passaggio per capire è smettere di pensare che l’unica ragione per cui si ha timore degli alieni sia perché non si conosce nulla sul loro conto. Se non credi agli alieni non hai neppure paura di parlarne. La ragione è molto più complessa di così, in quanto la nostra paura inconscia deriva da esperienze che abbiamo vissuto ma di cui non ricordiamo consciamente, perché qualcosa ha intaccato la nostra memoria; per cui escludiamo di avere avuto contatti ma al contempo temiamo la loro presenza. Loro ci impiantano la paura che serve a impedirci di prendere coraggio e ribellarci alle loro sottomissioni. Ignoriamo ciò che ci hanno fatto e grazie a questo loro sono liberi di continuare ad agire su di noi. Essere ignoranti non significa essere stupidi; la parola ignorante indica la persona che non conosce informazioni e che per giunta ignora che vi siano delle conoscenze al riguardo. Non solo non sa, ma neppure sa di non sapere. Molti non si rendono conto della differenza e pensano che sia pressoché la stessa cosa. Potresti essere una persona molto colta, avere più lauree e vivere una vita di carriera e aver raccolto risultati importanti, ma questo non significherebbe essere consapevole anche della presenza aliena e di come questi esseri ti influenzano. Questo perché certi argomenti che colpiscono ognuno di noi nella vita di tutti giorni, non vengono insegnati a scuola, la quale, anzi, è sotto l’assoluto controllo degli stessi che ci Governano e che spingono per tenere ignorante la popolazione riguardo alla presenza oscura; di conseguenza sarebbe assurdo pensare che la scuola fosse libera di insegnarci verità, anche piccolissime verità, che ci motiverebbero a cercare ulteriori risposte. Tutta la struttura didattica è studiata affinché le persone crescano con la mente incatenata, in modo che una volta adulti nessuno porgerà domande. Ma qualcheduno riesce ancora a sentire dentro di sé quella spinta a porsi quesiti che la scuola non ha saputo rispondere, che al contrario, ha solo zittito le nostre domande. 

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La didattica è decisa dagli stessi “umani” che ci governano ed è per questo che ogni suo passaggio è studiato apposta per renderci macchine, prive di Coscienza, che a lungo andare cresceranno con la totale obbedienza e sottomissione. Sin da bambini ci hanno abituato ad avere paura di informarci. “Se sai troppo, ti caccerai nei guai!” e questo lo possiamo riscontrare in ogni momento della nostra vita. Se per un attimo riflettiamo sul nostro passato ci rendiamo conto che dalle scuole abbiamo imparato solo una cosa: ad obbedire. All’asilo, se vedevi un bambino che commetteva una cattiva azione e tu non lo riferivi subito alle maestre, per loro diventavi automaticamente un complice che aveva deciso di coprirlo e per questo ti punivano assieme a lui, ma se invece lo riferivi alle maestre diventavi una spia e venivi punito comunque. L’unico modo per non essere incolpato era quello di non vedere nulla. Alle elementari, se un compagno diceva una bugia ai genitori e tu lo sapevi, automaticamente venivi ripreso dai genitori per non averglielo detto, dal lato opposto saresti stato punito per aver fatto la spia. Se non ne avessi saputo nulla non saresti stato messo in punizione. Alle medie se scoprivi tuo fratello fumare e non lo riferivi ai tuoi genitori, ecco che automaticamente venivi punito per averlo coperto, ma se l’avessi detto ecco che avresti litigato con tuo fratello e saresti stato definito spione; se invece non ne avessi saputo nulla non saresti finito in questa situazione. Alle superiori, all’università… ogni volta è sempre stata la stessa storia e di certo la situazione non cambierà nell’ambiente di lavoro. Non puoi mai chiedere “perché?” al tuo datore di lavoro, poiché, se ci provi, non solo verrai preso di mira da lui e d’ora in avanti sarai trattato malissimo ad ogni occasione, ma rischierai seriamente il licenziamento, con scuse banali inventate sul momento e venute fuori da chissà dove pur di riuscire a cacciarti. Siamo abituati a questo trattamento e lo accettiamo passivamente perché siamo sempre stati abituati così, ci accadeva sin da piccoli. Quando venivamo sgridati e puniti esageratamente dai nostri genitori, non potevamo chiedere “perché?”, altrimenti la risposta sarebbe stata “perché sì” e subito dopo ci avrebbero punito maggiormente. Ci hanno preparati sin dall’infanzia ad avere paura di informarci, così, da adulti, rispettiamo ciò che ci viene imposto senza nemmeno chiederci se sia giusto o sbagliato, legale o illegale, positivo o negativo, perché temiamo di porgere questa domanda quasi avendo paura della risposta. Agli alieni fa estremamente comodo che noi decidiamo di accettare tutto quello che ci viene imposto senza chiedere spiegazioni, né riflettere su ciò che ci accade per capire se va davvero tutto bene. Essi hanno studiato nei secoli un metodo veramente efficace per farci cadere sempre più a fondo nella loro trappola e, non potendo ucciderci direttamente, hanno dovuto studiarsi un piano per riuscire a sottometterci. La società, strettamente manipolata dagli alieni che hanno lavorato senza sosta per creare per noi una routine a loro piacimento – che ci renda difficile Evolverci – ci educa in modo da farci accettare tutto quello che ci viene imposto dall’alto senza batter ciglio. Loro sono forti perché noi accettiamo che loro lo siano, e agiscono su di noi perché noi accettiamo che loro possano farlo. Tutto dipende dalla nostra decisione quotidiana. So che può sembrare molto complesso da comprendere e non ti chiedo di riuscirci subito, ma sappi che in questo libro farò di tutto per spiegarti al meglio come gli alieni hanno il massimo controllo della struttura sociale in cui viviamo e intendo tramandarti ogni mia conoscenza sul loro conto; desidero che tu non corra, che non vada subito alla fine convincendoti che, leggendo le ultime pagine del libro, scoprirai le chiavi segrete per riuscire a tutelarti, perché la chiave sarà tutto questo percorso da fare insieme, e non solo il finale. Ti chiedo di leggere attentamente ogni singola parola di questo libro per comprenderlo fino in fondo. Gli alieni vogliono farci vivere nell’ignoranza, perché più siamo ignoranti più siamo manipolabili. Se tu non avessi nemmeno la licenza elementare, ti sentiresti in grado di discutere di Legge con un avvocato? Ovviamente no, perché lui sfrutterebbe le sue ampie conoscenze sull’argomento e la sua impeccabile dialettica per metterti con le spalle al muro ad ogni parola che tu potresti dire e, ad ogni singolo gesto o sensazione che esprimi, riuscirebbe a rigirarle contro di te, frenandoti e facendoti tacere nel giro di pochi secondi; questo perché il suo ampio lessico, unito alla conoscenza di innumerevoli articoli legislativi, contro la tua più totale ignoranza, gli permetterebbe di stenderti senza la minima fatica. Potrebbe anche mentirti, ma tu non lo capiresti perché non avresti le basi per comprenderlo e tantomeno dimostrarlo.

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Oseresti discutere di informatica con il creatore del computer, se nemmeno sapessi riconoscere dove si trova la porta usb nella quale si inserisce il cavetto per collegare il pc al tuo cellulare? No, perché non ci sarebbe un dialogo alla pari: lui avrebbe ragione e tu avresti torto, lui parlerebbe e tu saresti zitto. È molto chiara come situazione: non puoi discutere con chi ne sa più di te riguardo ad un argomento, perché lui sa come manipolarti. E se parlassimo di un avvocato corrotto o di un informatico imbroglione? Poniamo ad esempio il caso dell’avvocato: lui riuscirebbe a mandarti in prigione anche se tu non avessi commesso nessun reato, accusandoti con il suo linguaggio forbito e sicuro, ma soprattutto confondendoti e mettendoti parole in bocca che non hai detto; anzi, probabilmente riuscirebbe anche a fartele dire, pur non volendo! In questo modo sfrutterebbe la sua conoscenza contro la tua ignoranza per farti fare tutto quello che vuole! E l’informatico imbroglione? Ti farebbe acquistare l’antivirus più costoso, sostituirebbe pezzi del tuo computer con altri difettosi affinché si guasti prima, in modo che tu sia costretto a chiamarlo nuovamente per chiedergli aiuto, e tanto altro ancora. Qui entrerebbe in gioco anche la classica PNL truffaldina, utilizzata da tanti truffatori nei più vari ambiti e, ovviamente, da quegli umani che ci Governano. Perché l’esempio dell’informatico truffatore lo puoi rivedere in qualsiasi altro ambito, tanto più nella politica e in chi manipola le informazioni destinate al pubblico, che siamo noi. Utilizzando tanti paroloni informatici, allungando il discorso, nominando termini a caso per apparire ai tuoi occhi più intelligente e colto di te, riuscirebbe ad ottenere tutto ciò che vuole da te, facendoti pure desiderare di dargli maggiore denaro con la speranza di renderlo fiero di te. Perché dopo un po’ di manipolazioni verbali, arriverai a pensare: “Forse se lo renderò felice dandogli più soldi, mi farà un lavoro migliore”. Difatti, sono sicura che ti sia già capitata una situazione simile con qualcuno che ti ha imbrogliato almeno una volta nella vita. Questa persona, per dovere, avrebbe dovuto offrirti un servizio o un prodotto di ottima qualità, per accontentare le tue necessità ed esigenze da cliente pagante. Ma con tutte quelle attese, con tutti quei rigiri strani di parole e distrazioni che lui appositamente ha adottato su di te, sei arrivato a desiderare di liberarti da quella situazione divenuta ormai insostenibile, al punto che preso dalla disperazione – anziché insistere e pretendere di essere accontentato dal venditore – hai deciso di essere tu ad accontentare lui, offrendogli ciò che tanto desiderava pur di soddisfarlo e fargli decidere di lasciarti in pace. Andiamo, quante volte ti è capitato? Successivamente, il pensiero di esserti fatto fregare in quel modo ti ha talmente fatto arrabbiare che non ci hai più voluto pensare, quasi a negare l’accaduto, per non ammettere a te stesso che hai fatto una cavolata a lasciarti manipolare così facilmente. Sappi che questo succede più frequentemente di quanto sembri, anche tutti i giorni, ma non dovremmo arrenderci alla rassegnazione così in fretta. Non dobbiamo permettere a chi ci sta imbrogliando di riuscire a cambiare le carte in tavola sotto i nostri occhi e fingere di nulla, permettendogli di farci tutto ciò che vuole nonostante ci siamo resi conto che ci stia fregando. Questo accade sia nella routine di tutti i giorni che nella vita spirituale, come ad esempio a contatto con gli alieni. Quando un venditore ci chiama al telefono elencando i prezzi delle offerte, e dopo che accettiamo di stipulare il contratto improvvisamente cambia i prezzi elencando altre cifre diverse dalle precedenti (scoprendo che in bolletta pagheremo decine di euro in più del previsto) dovremmo forse avere paura di chiedere “Perché? A cosa si deve quel costo aggiuntivo?” e accettare le conseguenze con un “Beh, ormai…” sapendo che poi per mesi o anni a seguire ci rimprovereremo mentalmente dicendo a noi stessi “Perché l’ho fatto? Perché non l’ho chiesto prima..?” Io dico di no. Dobbiamo prendere il coraggio di chiedere, di informarci sulle motivazioni che sono nostre di diritto. Non ti sto dicendo che hai il diritto di farti gli affari personali dell’altra persona – di cui invece saresti anche più propenso a fare – ma di iniziare a pretendere le informazioni che ti spettano di diritto in quanto è giusto che tu le conosca. Nell’inconscio ci hanno imposto di credere che sia scortese chiedere chiarimenti e che sia molto più gentile lasciarci truffare per sembrare brave persone agli occhi del truffatore. Ma una regola importante che serve nella vita quotidiana come nella vita spirituale è imparare a riconoscere cosa ti spetta di diritto e cosa no, cosa realmente cambierebbe la tua vita se ne venissi a conoscenza e cosa invece sarebbero solo curiosità infantili e fuorvianti pettegolezzi. 

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Dobbiamo imparare a non temere di chiedere ciò che ci spetta di diritto: il datore di lavoro ci abbassa lo stipendio, non ci paga un mese, ci licenzia di punto in bianco? Abbiamo il diritto di sapere il perché. Non è nostro diritto, invece, sapere se ha una vita sociale, quante volte va a letto con il suo partner e così via, che invece siamo sin troppo propensi a voler conoscere seppur trattandosi di affari suoi. Bisogna imparare a capire cosa ci deve interessare e cosa no. Conoscere queste informazioni private sul suo conto non migliorerebbe la nostra vita perché non la cambierebbe affatto; ma, sapere le informazioni che riguardano noi è un nostro diritto e dobbiamo ricordarcelo; quindi perché non chiederle? Stiamo diventando troppo timidi e insicuri, proprio come gli alieni ci vogliono, a tal punto che anche se è nostro diritto fare o sapere qualcosa che ci riguarda, per una nostra personale decisione (manipolata da loro tramite migliaia di messaggi inconsci che riceviamo ogni giorno!) non compiamo, per paura di apparire in cattiva luce agli occhi degli altri. Se è un tuo diritto, perché mai dovresti apparire negativamente? Se è un tuo diritto, perché avere paura di chiedere e di voler sapere la verità? E alla fine, chi sceglie quali sono i diritti dei cittadini? È come se il Governo imponesse improvvisamente l'uso della videosorveglianza all’interno delle case private dei cittadini, per controllare cosa facciamo 24 ore su 24, nonostante non ci sia alcun diritto di farlo; e tu, anziché obiettare e chiedere “perché?”, rimanessi in silenzio, vergognandoti e intimidendoti con la paura di chiedere spiegazioni, come se informarti potesse provocarti qualche danno personale. Ebbene, non siamo così lontani da quella possibilità. Ci stanno educando per arrivare a tanto e impedirci di reagire e obiettare a tali assurde imposizioni. Ci stanno abituando ad avere paura anche delle più piccole cose quotidiane in modo da farci diventare consenzienti su tutto, anche sulle loro decisioni più assurde e ridicole. Poi ci imporranno pretese sempre più grandi che, talmente abituati all’equazione sapere = punizione, accetteremo senza chiedere spiegazioni, pur di non sembrare maleducati e, anzi, decideremo di nostra spontanea volontà di dare il meglio per accontentare i loro capricci pur di sembrare brave persone. Ci piace sembrare brave persone agli occhi di chi ci sta truffando! E andremo contro coloro che chiederanno spiegazioni, contro quegli unici cittadini coraggiosi che vorrebbero difendere loro stessi e gli altri. Li definiremo infedeli, ignoranti, oscuri, complottisti, etc. andremo contro gli unici che vorrebbero difendere i nostri diritti perché preferiremo dare ragione a chi ce li sta togliendo. In pratica, arriveremo al punto di non vivere più una vita personale come lo era in passato, ma vivremo una vita sempre più pubblica, come già ci stanno spingendo a fare gradualmente. E se qualcuno proverà a difendere la propria vita personale, noi gli andremo contro impedendogli di farlo per sembrare persone migliori. Saremo brave persone davanti agli occhi del Governo che ci sta truffando! È questo quello che vogliamo? La nostra obbedienza ci sta rendendo stupidi, incapaci di riconoscere il limite, la linea che divide ciò che è legale da ciò che è illegale. Perché alla fine chi decide la Legge sono gli stessi che la infrangono ogni giorno e da un momento all’altro possono rendere legale ciò che sino a ieri era illegale, per loro unica comodità. E lo faranno! Senza chiederci il permesso. Se ieri era illegale spiare una persona, domani non lo sarà più, perché basterà eliminare due lettere dalla parola e improvvisamente diventerà legale invadere la privacy di un cittadino. La paura che noi proviamo non è normale, ma ci è stata imposta per obbligarci ad avere terrore del Sapere. Citiamo l’argomento in cui la paura si evince immediatamente, tutti la conosciamo ma nessuno ne vuole sapere niente: la mafia! Sì perché tutti sanno che esiste, migliaia di persone conoscono i nomi e addirittura gli indirizzi di casa dei mafiosi, eppure queste persone ancora sono libere di fare e trafficare. Tutti noi sappiamo e pensiamo che se coloro che conoscono i nomi decidessero di parlare una volta per tutte la mafia smetterebbe di esistere e sparirebbe dalla faccia della terra. Ma se da una parte sono tutti terrorizzati dalla paura che i mafiosi possano vendicarsi, al punto di credere che sia meglio non sapere, dall’altra parte la censura dei giornalisti che lavorano per il Governo fanno sì che le notizie non volino; proprio perché la mafia (di cui fanno parte tutti i politici) non è nulla rispetto all’oscurità che governa al Vertice. Il governo dei politici non è nulla a confronto del Vertice, ossia coloro che ci Governano davvero. Ma a questi esseri oscuri risulta utile che l’umanità venga distratta anche dalla paura della mafia, così non penserà a chi c’è sopra.

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Ecco che si ritorna al concetto che ci hanno impresso nella mente: essere ignoranti è meglio, perché sapere è pericoloso. E bada bene che questo concetto ti servirà da capire anche per affrontare l’argomento Alieni, che sono connessi più di quanto immagini. Quindi chi sa non parla, impauriti dalla mafia e dal suo possibile “contrattacco”, che non solo preferiscono tacere ma vanno contro coloro che vorrebbero parlare. Ed è a quel punto che coloro che non sanno non vogliono sapere, convinti che “non sapere” sia meglio, così non si finisce nei guai. Ma nel frattempo continuiamo a lamentarci che “la mafia di qua”, “i politici corrotti di là” e “la situazione non cambia” e “le cose peggiorano sempre”, e “nessuno fa niente per cambiare la situazione”, anziché agire una buona volta per attuare il cambiamento. Ecco che stiamo sempre zitti a farcela sotto, e ci aspettiamo che siano gli altri a fare il lavoro sporco per noi, nel mentre che gli andiamo contro per ostacolarli dal riuscire a portare il vero cambiamento. Dov’è la coerenza? Dobbiamo cambiare questo meccanismo. La paura di informarsi fin nelle piccole situazioni ci porterà a non informarci in quelle più grandi e importanti della nostra vita: ci interessa sapere con quanti ragazzi esce quella signorina, cosa fa durante il giorno e cosa non fa, ma non ci interessa sapere, ad esempio, quanti giorni a settimana lavorano i nostri politici. Non voglio iniziare questo discorso perché so già che diventerebbe esageratamente lungo, ma il punto dove voglio arrivare è: pensaci, tu lo sai? No, probabilmente perché hai sempre creduto che non fosse importante saperlo, ma se conoscessi la verità (e ti chiedo di informarti, non ci vuole nulla!) scopriresti quante migliaia di euro guadagnano al mese per non lavorare, nostre migliaia di euro. Ok, chiudiamo questo discorso ma continuiamo con l’esempio, perché come tu non sai quanto lavorano e guadagnano i politici – ed è un’informazione molto importante da conoscere perché è un argomento che interessa la tua vita personale, dato che sei tu a dover pagare le tasse per offrire viaggi di lusso a questi personaggi – ci sono moltissime altre informazioni che non conosci perché sei convinto che non ti interessino o che non ci sia bisogno che tu sappia, ma che se sapessi cambierebbero definitivamente il modo di vedere la realtà e quindi di viverla, traendo conseguenze positive perché la tua vita prenderebbe una diversa piega. Tra queste, c’è l’esistenza degli alieni e la manipolazione che attuano su di noi. Se tu sapessi, non solo non ti faresti imbrogliare, come nel caso del venditore citato prima, ma non ti faresti nemmeno sottomettere durante la tua quotidianità, perché saresti capace di difenderti da tutti coloro che, come l’esempio dell’avvocato corrotto, tentano di farti piegare ai loro piedi in ogni modo; uscendone con le mani piene di vittoria ogni volta. Sapere è la salvezza dell’umano, non esiste altra chiave per ottenere la Libertà: proprio ciò per cui da secoli e secoli personaggi importantissimi – oggi a noi noti come eroi o geni – hanno lottato, ossia per ottenere la Libertà e farla ottenere agli altri (a chiunque, a chi conoscevano e a chi non avrebbero mai conosciuto) ed è questo che li ha resi speciali. Perché a pensarci erano persone normalissime ma, lottando per ciò in cui credevano, sono diventati per noi individui estremamente importanti. Loro sono stati la rivoluzione e, com’è facile comprendere, una sola persona non bastava; ne servivano tante per compiere il cambiamento. Tutt’oggi c’è bisogno di cambiamento e c’è bisogno di persone che lottino per ottenerlo, perché una persona sola non basta per portare avanti il progetto. Ci stanno imponendo di credere che il Sapere, in special modo che riguardino gli argomenti di cui a scuola o in chiesa guarda caso non si parla – come il vero Dio, le Anime, le entità, gli alieni, ma anche la lotta per i diritti umani che mai un prete nominerà durante le sue messe e che anzi, spinge le pecore a restare sottomessi e obbedienti – siano assolutamente da allontanare dalla nostra vita perché definite “conoscenze pericolose”, convinti che l’informazione ci porterebbe alla sofferenza. D’altro canto come non rendersi conto della manipolazione collettiva in atto, dopo tutti quei messaggi con i quali da sempre ci manipolano e convincono che sia meglio non sapere. A partire dal vecchio detto “occhio non vede cuore non duole”, ovvero: se non sai non soffri. Questo fa pensare che se hai tradito qualcuno e lui non lo scoprirà mai, allora va benissimo, non ci sarà nessun problema, puoi continuare a tradire o ad essere tradito; mentre se lo scoprirà allora ci soffrirà e quindi sarai colpevole di averglielo detto. Perché invece non fare il ragionamento “se lo tradirai soffrirà, se non lo tradirai sarà felice”? Non sarebbe meglio?

Fine pagina 5 su 5. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

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